Indicazioni per la gestione delle attività territoriali ed ambulatoriali in relazione all’epidemia di nuovo Coronavirus (SARS-CoV-2)
INFORMAZIONI
Come altre malattie respiratorie, l’infezione da nuovo Coronavirus può causare sintomi lievi come raffreddore, mal di gola, tosse e febbre, oppure sintomi più severi quali polmonite e difficoltà respiratorie.
Le persone più suscettibili alle forme gravi sono gli anziani e quelle con malattie pre-esistenti, quali diabete e malattie cardiache.
Qual è la differenza tra i sintomi dell’influenza, di un raffreddore comune e del nuovo Coronavirus?
I sintomi sono simili e consistono in tosse, febbre, raffreddore. Sono tuttavia causati da virus differenti, pertanto, in caso di sospetto di Coronavirus, è necessario effettuare esami di laboratorio per confermare la diagnosi.
- Febbre (90%)
- Tosse secca (80%)
- Distress respiratorio (15%)
- Astenia
Il nuovo Coronavirus è un virus respiratorio che si diffonde principalmente attraverso il
contatto stretto con una persona malata.
La via primaria sono le goccioline del respiro
delle persone infette ad esempio tramite: la saliva, tossendo e starnutendo contatti diretti
personali le mani, ad esempio toccando con le mani contaminate (non ancora lavate) bocca, naso o
occhi.
In casi rari il contagio può avvenire attraverso contaminazione fecale.
Il nuovo Coronavirus è un virus respiratorio che si diffonde principalmente attraverso il
contatto con le goccioline del respiro delle persone infette, ad esempio quando starnutiscono o
tossiscono o si soffiano il naso.
È importante perciò che le persone ammalate applichino
misure di igiene quali starnutire o tossire in un fazzoletto o con il gomito flesso e gettare i
fazzoletti utilizzati in un cestino chiuso immediatamente dopo l'uso e lavare le mani
frequentemente con acqua e sapone o usando soluzioni alcoliche.
Il periodo di incubazione rappresenta il periodo di tempo che intercorre fra il contagio e lo sviluppo dei sintomi clinici. Si stima attualmente che vari fra 2 e 11 giorni, fino ad un massimo di 14 giorni.

CASO CLINICO

Vediamo come comportarsi in caso di sospetto Coronavirus
In relazione ad un eventuale accesso spontaneo presso gli ambulatori dei Medici di Famiglia (MdF), dei Pediatri di Libera scelta (PLS), nelle sedi in cui operano i Medici di Continuità Assistenziale (MCA) o di altro ambulatorio medico, di un paziente che presenti i sintomi riconducibili alla malattia COVID-19 e che risulti poi essere affetto (caso confermato), analizziamo come i sanitari debbano operare.
CASO CLINICO

Come gestire la paziente con sospetto COVID-19?
Dopo che il medico ha accertato che la paziente ha effettuato un viaggio di lavoro in zone in cui sono stati accertati casi di Coronavirus nello spazio temporale di 14 giorni antecedenti all’accesso all’ambulatorio e potrebbe essere entrata in contatto con persone affette dal virus SARS-CoV-2, quali sono le buone pratiche da mettere in atto trovandosi in una situazione simile?
CASO CLINICO

Dopo aver parlato con la Signora Bianchi cosa deve fare il medico?
CASO CLINICO
Soluzione domanda 1

1.
Poichè risulta una storia di viaggio in Cina o in altre zone infette nello spazio temporale di 14 giorni e la paziente presenta sintomi di febbre tosse e difficoltà respiratorie...

2.
Il medico dovrebbe dotare la paziente di una mascherina.

3.
Il medico deve lasciare la stanza di visita e isolare la paziente.

4.
Chiudere la porta.

5.
Il medico deve lavarsi accuratamente le mani con acqua e sapone.

6.
Se ritiene necessario completare la storia clinica, deve farlo telefonicamente da un’altra stanza.

7.
Appena in possesso di tutti gli elementi utili il medico deve richiedere una valutazione telefonica alle strutture di riferimento richiedere l’intervento del 112.
CASO CLINICO

Cosa deve fare il medico a questo punto?
CASO CLINICO
Soluzione domanda 2

1.
Il medico dopo aver isolato la Signora Bianchi, dovrà aspettare i sanitari che si prenderanno in carico il caso

2.
Il medico deve prendere nota di tutti i nominativi dei pazienti in sala d’attesa senza però creare allarmismo.

3.
Infine allontanare i pazienti presenti in sala d'attesa.

4.
Se verrà confermata la contaminazione da SARS-CoV-2 il medico dovrà fornire informazioni relative al momento in cui il caso confermato è stato presso lo studio e i riferimenti degli altri pazienti che hanno condiviso con il paziente gli spazi comuni.
CASO CLINICO
Nel caso in cui sia accertato che la Signora Bianchi sia affetta da COVID-19

1.
Nel momento in cui il caso sia confermato, i locali dell’ambulatorio saranno interdetti all’utilizzo per il tempo necessario allo svolgimento di un intervento di disinfezione.

2.
La pulizia deve essere eseguita con prodotti a scelta tra quelli a base di candeggina / cloro, solventi, etanolo al 75%, acido peracetico e cloroformio.

3.
È necessario indossare guanti e possibilmente grembiule usa e getta.

4.
Occorre pulire tutte le superfici dure come pavimenti, maniglie delle porte, sedie e attrezzature mediche eventualmente usate.

5.
Al termine è necessario chiudere in un sacchetto tutto il materiale usato per la pulizia (se il caso è confermato attenersi alle istruzioni di smaltimento che saranno consigliate dal dipartimento di prevenzione).

6.
Infine ventilare gli ambienti e non usare aria condizionata.
CASO CLINICO

Cosa devono fare le ASL?
Si sottolinea la necessità di informare i propri pazienti che – ove manifestassero sintomatologia riferibile al COVID-19 e avessero una storia compatibile con la definizione di contatto o di caso sospetto o probabile - non si presentino all’ambulatorio ma contattino il medico telefonicamente, al fine di attivare con mezzi e strumenti appropriati l’assistenza domiciliare.
Il triage telefonico rappresenta infatti un efficace strumento di contenimento del rischio oltre che strumento di orientamento del percorso assistenziale.
Analogamente i medici di Continuità Assistenziale che ricevessero richiesta di visita domiciliare o ambulatoriale da parte di un soggetto che risulti avere, sulla base della apposita scheda di triage telefonico e dalla conseguente raccolta anamnestica, le caratteristiche indicate dalle linee guida di contatto o di caso sospetto/probabile attiveranno il Dipartimento di Prevenzione.
CASO CLINICO
Cosa devono fare le ASL?
Appare infatti necessario, al fine di garantire la sorveglianza attiva ma al contempo scongiurare il contagio dei MdF, dei MCA,dei PLS e di qualsiasi altro medico che operi in strutture ambulatoriali, istituire un collegamento diretto tra Mdf -MCA e PLS con il Dipartimento di Prevenzione con il fine di garantire la sorveglianza in ogni ambito territoriale.
Nel caso di soggetti in età lavorativa che dovessero essere mantenuti in quarantena, nell’ottica della riduzione del rischio di esposizione degli operatori sanitari, sarà esentato l’accertamento domiciliare da parte dei medici fiscali.
Le Direzioni delle Aziende Sanitarie provvederanno a fornire a tutti i MdF, PLS, MCA e qualsiasi altro medico che operi in strutture ambulatoriali le istruzioni operative che declinino le diverse fasi del processo da attuare sul livello territoriale, le schede di triage telefonico validate e poster o altro materiale informativo da esporre negli studi medici e nelle sedi di continuità assistenziale.
CONTATTI
Ordine Provinciale di Roma dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri
Via Giovanni Battista De Rossi 9 - 00161 Roma
Numero verde 800.118.800
emergenzacoronavirus@ordinemediciroma.it casella email dedicata agli iscritti che volessero offrire la propria disponibilità per far fronte a questa emergenza sanitaria
Ministero della Salute
Organizzazione Mondiale della Sanità
Ministero della Salute - Nuovo Coronavirus domande e risposte
http://www.salute.gov.it/portale/nuovocoronavirus/homeNuovoCoronavirus.jsp